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03 maggio 2016

Azioni e iniziative contro le frontiere e i centri di detenzione per immigrati.

Appello dall'Inghilterra per una mobilitazione internazionale contro i centri di detenzione per immigrati per il 7 Maggio.

CHIAMATA GENERALE!

GIORNATA INTERNAZIONALE IN SOLIDARIETA’ AI DETENUTI E PROTESTA CONTRO TUTTI I CENTRI DI DETENZIONE.

Gli ultimi anni hanno visto susseguirsi un immenso aumento di proteste dentro e fuori i centri di detenzione. Il 7 maggio si terranno manifestazioni simultanee in diverse città dell’Inghilterra, Olanda, Germania, Belgio e Islanda per protestare contro l’esistenza dei centri di detenzione e portare solidarietà ai 30.000 adulti e bambini che ogni anno  vengono detenute contro la loro volontà a causa dell’Immigration Act (legge sull’immigrazione), senza subire alcun processo, senza una scadenza né accesso  ad aiuti legali, servizi di traduzione e sanitari. Durante questa giornata saremo insieme alle persone detenute nel pretendere la chiusura di tutti i centri di detenzione, l’abbattimento dei confini e la fine dei controlli sull’immigrazione.

Il 7 di maggio fa parte di una campagna transnazionale che pretende la chiusura dei centri di detenzione con il loro intrinseco sistema abusivo e violento di detenzione dei migranti. Sistema che criminalizza, detiene ed imprigiona persone semplicemente perché hanno scelto, o sono state costrette, ad emigrare. Le azioni sono anche in solidarietà con una più ampia lotta contro i confini, i centri di controllo sull’immigrazione e con le persone che vivono una detenzione senza muri, da Calais a Idomeni. Le azioni fino ad ora programmate sono in Inghilterra, Olanda, Germania, Belgio ed Islanda.

Contesto Inglese

Da diversi anni i poli di detenzioni in Inghilterra sono in aumento, spesso gestiti da aziende private come G4S, Serco, e GEO, aziende che traggono un guadagno da quelle persone considerate come “illegali” dai governi. I centri di detenzione sono raramente argomento di discussione nei canali di informazione pubblici o nelle strade, con il ministero dell’interno inglese (Home Office) che nega l’ingresso delle Nazioni Unite nel centro di detenzione di Yarl’s Wood. Nonostante ciò, con le azioni e le manifestazioni che si terranno il 7 di maggio si desidera portare l’attenzione riguardo all’esistenza di questi centri e le condizioni disumane vissute dalle persone in questi detenute. Insieme ai constanti abusi fisici e sessuali sopportati dai detenuti da parte dei “secondini”, ci sono stati anche 2.230 tentati suicidi a partire dal 2007 (il numero più alto di sempre) e 26 morti in territorio inglese a partire dal 1989- questo dimostra anche gli effetti devastanti della detenzione sulla salute mentale e fisica. Nonostante le richieste contrarie, il Ministero dell’Interno (Home Office) continua ad ignorare le  linee guide da lui stesso emanate ed imprigiona donne incinta, bambini o sopravvissuti a torture.  Con questa giornata intendiamo contrastare l’inutilità di organizzazioni e associazioni di carità, che spesso si appoggiano alle loro buone relazioni con il governo.


Queste manifestazioni prendono forma direttamente con la collaborazione, ed in solidarietà, con quelle stesse persone che sono attualmente detenute, o hanno vissuto un’esperienza di detenzione e in solidarietà  alle azioni interne di protesta contro la loro prigionia e deportazione. Azioni come l’occupazione dei cortile esterni, scioperi della fame, rivolte e resistenze alla rimozione forzata. Vogliamo far sapere alle persone all’interno dei centri di detenzione, ogni giorno soggette alla violenza dello stato, che le loro lotte non sono inascoltate. Le persone all’esterno stanno ascoltando e vogliono unirsi nella lotta contro la detenzione e  la deportazione.

Non vogliano un limite di tempo, domandiamo la FINE della detenzione.

Manifestazioni ed attività saranno svolte nelle seguenti località:
Dungavel detention centre (Scotland, UK)
Morton Hall detention centre (Lincoln, UK)
Yarl’s Wood detention centre (Bedfordshire, UK)
Cedars detention centre (West Sussex, UK)
Campsfield detention centre (Oxfordshire, UK)
Brook House detention centre (Gatwick, UK)
Tinsley House detention centre (Gatwick, UK)
Harmondsworth detention centre (Middlesex, UK)
Colnbrook detention centre (Middlesex, UK)
The Verne detention centre (Dorset, UK)
Detention centre near Schiphol Airport (The Netherlands)
Reykjavik (Iceland)
127 bis detention centre (Steenokkerzeel, Belgium)
Coquelles detention centre (near Calais, France)
Exhibition at ex-detention centre, focusing on deportations and conditions inside detention centres (Frankfurt, Germany)

Per storie, esperienze e richieste riguardo le persone detenute nei centri di detenzioni inglese visitare il sito http://detainedvoices.com/ 

COSA PUOI FARE
  • Unisciti a noi nell’organizzare una dimostrazione, azione o attività per il 7 di maggio
  • Fai circolare e traduci questo messaggio attraverso i confini
  • Manda un messaggio di solidarietà e supporto 
  • Riporta questa storia per aiutare lo sviluppo di una consapevolezza riguardo ai centri di detenzione e le diverse azioni
  • Mettere in contatto le persone all’interno dei centri di detenzione e far loro dapere del 7 di maggio

Questo giorno di lotta è stato indetto e supportato da diversi gruppi: Movement for Justice, Leeds No Borders, We Will Rise, The Unity Centre, No Borders Iceland, SOAS Detainee Support, Black Women’s Rape Action Project, Brighton Migrant Solidarity, Campaign to Close Campsfield, Manchester Migrant Solidarity, Anarchist Group of Amsterdam, No Borders Sussex, Migrant Solidarity Group of Hungary, Getting The Voice Out, Faites Votre Jeu!, No Borders Frankfurt, No One Is Illegal Stockholm, Borderline-Europe, Calais Migrant Solidarity

IL 2016 E’ L’ANNO IN CUI ABBATTEREMO I CONFINI

#may7 #ENDdetentionNow #ShutThemDown #Stopdeportations #OpenBordersNow



A Stoccarda, il 30 Aprile, 400 arresti a seguito degli scontri tra polizia e chi manifestava contro il partito di destra AFD sceso in piazza contro gli immigrati, qui di seguito una delle cronache di quella giornata:







Manifestazione solidale contro le frontiere a Barcelona (Spagna)




Riprendiamo da informa-azione.info:

Trentino Alto Adige - Blocchi contro la frontiera al Brennero



Due notizie taciute dai media.

La mattina del 24 aprile sono stati bloccati con catena e striscione i treni della ferrovia tra Bressanone e l'Austria, nella turistica Val Pusteria.

Rovereto, verso le 19 del 27 aprile (giorno della conferenza della polizia austriaca al Brennero) un gruppo di nemici delle frontiere ha bloccato
con striscione e catena tra i guardrail l'autostrada A22 in direzione Brennero.

Erigete barriere? Blocchiamo tutto!


Riceviamo e pubblichiamo:
Venerdì 29 aprile intorno alle 8 del mattino è stata bloccata la strada in direzione della dogana di Chiasso.
Nonostante il blocco sia durato pochi minuti, l'orario di punta del traffico ha aiutato, e una lunga coda di macchine di frontalieri e
camion si è subito formata.
Fra gli insulti di lavoratori tormentati dall'idea di tardare di pochi minuti la loro schiavitù quotidiana,
ha fatto breccia anche qualche accenno di solidarietà. 
Lo striscione recitava "abbattere le frontiere", rilanciando anche la giornata del 7 maggio al Brennero, una giornata 
che è un inizio importante nell'ottica di non lasciare in pace le frontiere, di prendere una posizione netta contro di 
esse, nella tensione che le vorrebbe vedere crollare.